16 novembre 2007

Karate

Oh mio dio, non so quando, forse avevo 10 anni. Andavo a karate, lo facevo da diversi anni ormai, così il maestro Feliziani (del quale non dimenticherò mai quando ci fece vedere come riusciva a tagliare un fazzoletto semplicemente posandolo sulla lama della sua katana) decise di portaci a fare una piccola competizione. I colpi erano validi solo se lanciati sul petto. Inizio i combattimenti, andavo bene, vinco 4/5 combattimenti, poi mentre tiro un calcio mi si infila un piede nella congiunzione dei tatami e invece di colpire in petto spacco il labbro al mio avversario (Napoleoni era il cognome, il cugino di Dario) e vengo squalificato. Ho cercato di spiegare che erano loro che avevano messo male il tatami e ci ero cascato dentro, loro non ne vollero sapere, e io ancora insistevo per spiegare cosa era successo. Mi squalificarono.
Lasciai il karate.

Riaffiorato mentre cercavo un cappello in un cassetto e invece o trovato la mia cintura blu.

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