Un viso molto magro con un corpo altrettanto magro. Capelli lunghi neri lisci e barba da professore. Mi pare si chiami Alessandro, era il mio insegnante di pianoforte quando avevo 10 anni credo. Lo guardo con un sorriso tipico di chi ha appena riconosciuto un viso che era familiare ma non si sapeva di chi fosse. Lui ricambia lo sguardo, prende la sua busta e scende dal treno. Non mi ha riconosciuto.
Incontrato sul treno Roma-Grosseto
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